Jun 092017
 

Comunicato stampa del SP della CGT della Catalogna

Recentemente il tribunale di Cerdanyola del Vallès che sta indagando sul caso della chiusura degli studenti nel rettorato dell'Universitat Autònoma de Barcelona (UAB) dell'anno 2013 (il caso noto come “27 e altro ancora”) ha dettato un'udienza cautelare nella quale viene disposta l'apertura del dibattimento orale e viene fissata una cauzione assolutamente sproporzionata, di 511.835,05 euro per garantire la responsabilità civile. 27 aspettano le persone accusate di quella protesta universitaria richieste penali di 11 io 14 anni di prigione, nel caso che fosse, e divieto di accesso all'UAB durante 5 anni. Tra loro c'è il nostro Segretario Generale, compagno Ermengol Gassiot. Il vincolo di cui sopra, come tutti possono supporre, non sarà pagato da 27 colpito e colpito, che probabilmente porterà a processi di busta paga e sequestro di proprietà.

Nei prossimi giorni o settimane 27 persone sarà condannato a presentarsi negli uffici giudiziari per consegnare copia degli atti di accusa, in modo che nel termine di 3 giorni compaiono con un avvocato e un pubblico ministero, e sono tenuti a depositare la cauzione.

Questo Segretariato Permanente ritiene che l'intero processo non sia altro che un montaggio motivato dalla vendetta politica del precedente rettore ultraliberale dell'UAB, volto a punire il movimento studentesco e il sindacalismo che lo affrontò in difesa dell’Università pubblica. L'azione di quella canonica, e la storia del complotto costruita dagli avvocati da lui assunti a tale scopo, se ne è approfittato la Procura, organo politico dello Stato spagnolo, per avviare un sorprendente procedimento giudiziario che presuppone il peggior caso di repressione politica in un’università dall’era franchista.

Di fronte a questa situazione, il nostro collega Ermengol Gassiot ha deciso che non parteciperà alla farsa e che non si presenterà in tribunale di sua spontanea volontà in nessun caso, mentre affrontano le conseguenze della loro decisione.

Questo Segretariato Permanente condivide pienamente l'analisi che sostiene la decisione presa dal nostro collega Ermengol, e noi lo sosteniamo. Lo capiamo di fronte a attacco politico (strumentato sotto forma di processo legale) contro le libertà e i diritti civili è legittimo praticare la disobbedienza e la solidarietà per sfidare pubblicamente l’insieme di questa assemblea repressiva. Riteniamo che in questo momento stiamo giocando con gran parte del messaggio che verrà trasmesso nelle lotte sociali che verranno in futuro sulla risposta che si dovrà dare alla repressione politico-giudiziaria. Giochiamo molto, e le strategie punitive utilizzate per paralizzare e disarmare ogni tipo di resistenza sindacale, studentesco o sociale deve essere fermato. Nel caso specifico di Ermengol, la presente assemblea è volto a reprimere l'esercizio dell'azione sindacale da parte della CGT presso l'UAB in difesa dei diritti delle lavoratrici e dell'università pubblica i, oltre questo, lo consideriamo un attacco alla nostra organizzazione nel suo complesso.

Vogliamo che sia chiaro, nella misura in cui questo dipende da noi, nessuno dei 27 le persone responsabili sono e non saranno mai sole. Facciamo appello a tutte le Federazioni e Sindacati della CGT della Catalogna, a tutta la nostra militanza, movimenti sociali e persone solidali a preparare la risposta collettiva e organizzata che questi fatti meritano. La CGT della Catalogna non si farà attendere, né resterà a guardare. Ci riserviamo il diritto, come organizzazione, agire quando e come riteniamo opportuno, considerata la gravità del caso.

DI FRONTE ALLA REPRESSIONE POLITICA, DESOBEÏM! SE TOCCIAMO A 27 TUTTI NOI SIAMO TOCCATI!

Segretariato Permanente del Comitato Confederale della CGT della Catalogna
2 del giugno del 2017

scusate, il commento forma è chiusa in questo momento.