febbraio 102012
 
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Accordo CCOO, UGT e patronale. Un nuovo patto contro i diritti dei lavoratori

L'ultimo giorno 25 a gennaio abbiamo saputo il testo integrale dell'accordo tra i rappresentanti del CCOO, CGU i il datore di lavoro CEOE. Una volta conosciuti i dettagli dell'accordo, si può affermare che il datore di lavoro CEOE, Il signor Rajoy e la signora Merkel, ei mercati finanziari sono i principali beneficiari di questo accordo.
Primo, perché la parte dell'accordo che fa riferimento alle misure che devono essere prese dal datore di lavoro è ancora una dichiarazione di "buone intenzioni" come il reinvestimento dei profitti aziendali e la creazione di posti di lavoro. tuttavia, tutto ciò che fa riferimento agli aspetti che purtroppo interessano i lavoratori, vendono molto ben definiti, e non è a nostro vantaggio!!
In termini di stipendio, I firmatari di questo accordo concordano sul fatto che d'ora in poi i lavoratori avranno aumenti salariali inferiori al CPI reale nei prossimi anni. 3 anni. Devo ricordare che queste perdite di potere d'acquisto che si stanno verificando si aggiungono a quelle già accettate dagli stessi interlocutori prima della crisi.. Ciò che ha reso la Spagna l'unico stato dell'UE in cui il potere d'acquisto delle classi lavoratrici è diminuito prima dello scoppio della crisi. Inoltre, dobbiamo aggiungere l'attuale contesto di aumenti esorbitanti dei trasporti pubblici, aumento dell'imposta sul reddito delle persone fisiche e dell'IBI, eccetera
Ci viene detto che "la crescita dei salari rispetto ai paesi dell'euro è stata un fattore chiave nella perdita di competitività". In altre parole questo è, per i firmatari di questo accordo i lavoratori sono responsabili di questa "perdita di competitività"
Per quanto riguarda le altre questioni dell'accordo, com són temps de treball i mobilitat funcional s´incorporen mecanismes per afavorir la desregularització en aquests àmbits en favor de les empreses. Està demostrat, que quan les empreses disposen de més facilitats en aquests camps es contracten menys treballadors/es, ja que els hi surt més a compte aplicar aquests mecanismes.
Decisamente, aquest acord dóna la raó a qui defensa que la culpa de la crisi l´ha tinguda el cost dels salaris dels treballadors/es i les normatives laborals i avalen les tesis per les quals la majoria de la població hem viscut per damunt de les nostres possibilitats. I és que quan s´afirma “ que és l´acord que necessiten i demanen les persones aturades “ s´està acceptant que per sortir de la crisi s´han de perdre drets laborals, perquè així augmentaren la nostra “competitivitat”
Per suposat que en aquest pacte no hi ha cap compromís perquè empreses amb beneficis deixin d´acomiadar com ha fet fa pocs mesos Telefònica ( amb el vist-i-plau de CCOO i UGT ), o perquè els més rics, que per cert, cada cop ho són més ,paguin més impostos.
Per últim, des d´aquestes línies vull aprofitar per solidaritzar-me amb tots els treballadors/es de la comarca que actualment estan patint els efectes de la crisi com Transports M del Valle, Luxiona, Automòbils Prades,eccetera. En aquests temps de por i resignació, la solidaritat i el suport mutu és la millor eina que tenim els treballadors/es per construir quelcom diferent al sistema actual.
Álvaro Iñigo Quiñonero: Secretari d´organització de la Confederació General del Treball del Vallès Oriental

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