settembre 012023
 

Conciliare lavoro e vita familiare. Nuovo permesso di lavoro per la cura dei bambini:

Le madri e i padri o tutori legali che hanno a carico uno o più figli possono godere di permessi diversi sul posto di lavoro per prendersi cura dei minori., ottemperando ad una serie di requisiti ed adeguandosi alle normative vigenti che regolano tali assunzioni. È il caso del permesso di lavoro di otto settimane che potranno richiedere in occasione del rientro a scuola..

Il permesso di lavoro di otto settimane è un aiuto per conciliare famiglia e lavoro per i genitori che hanno figli di età inferiore agli anni 8 anni, che possono assentarsi dal lavoro per un massimo di otto settimane, continuo o discontinuo, sia nei mesi delle vacanze che con l'arrivo del rientro a scuola nel mese di settembre.

Questo permesso, durata non superiore 8 settimane, continua o discontinua, Non è trasferibile e può essere utilizzato in modo flessibile..

I lavoratori avranno diritto al congedo parentale, per la cura dei bambini, figlia o minore affidato per un periodo superiore ad un anno, fino a quando il minore non compie otto anni, è inclusa nel regio decreto legge 5/2023.

Questo permesso può essere goduto a tempo pieno o part-time., come diritto individuale di uomini e donne, senza che il tuo esercizio possa essere trasferito.

Come si richiede il congedo parentale? 8 settimane?
Le predette norme regolano anche le modalità con le quali l'interessato può esercitare tale diritto., poiché è il lavoratore stesso a doverlo richiedere alla propria azienda: “spetterà al lavoratore specificare la data di inizio e di fine del godimento o, nel tuo caso, dei periodi di godimento”, indicato.

Cosa c'è di più, È necessario avvisare l'azienda in anticipo 10 giorni o quello previsto dai contratti collettivi, salvo forza maggiore, tenendo conto della situazione e delle esigenze organizzative dell’azienda.

Finalmente, devi saperlo, nel caso in cui più persone della stessa azienda possano e vogliano beneficiare di tale diritto nello stesso periodo di tempo, compromettendo il corretto funzionamento dell’azienda, Può essere concordato il rinvio della concessione per un periodo congruo, giustificandolo per iscritto e dopo aver offerto un'alternativa di fruizione altrettanto flessibile.

È un permesso NON pagato.

luglio 032017
 

Comunicato CGT Settore Sociale

BASTA L'IMPUNITÀ PER GIUSTIFICARE IL BUSINESS DEI BAMBINI A RISCHIO

Des del Settore Sociale CGT, vogliamo esprimere quanto segue in merito alle dichiarazioni dell'Assessore Dolors Bassa, in seguito alle nostre denunce:

- Signor Calvo, Il direttore generale della DGAIA e il ministro Bassa ci accusano di diffamazione. Purtroppo non si tratta di diffamazione, denunciamo il curriculum oggettivo del signor Calvo.

Il signor Calvo e l'assessore Bassa nelle loro dichiarazioni dimenticano (volontariamente o involontariamente) che Ricard Calvo non era soltanto il responsabile del progetto della FASI, fu vicedirettore e anche direttore generale. Durante il suo ultimo anno alla Fondazione FASI, viene assunto un direttore tecnico per sollevarlo dall'incarico di direttore tecnico e vicedirettore, e quindi poter agire come direttore generale, in assenza del signor Estanis Vayreda, che ricordiamo è direttore di SUMAR-Empresa d'Acció Social e ricopre il ruolo di vicesindaco della città di Olot per l'ex CDC. Nonostante ricoprisse già la carica di direttore generale, poco prima di essere nominato a questa posizione, dal Consiglio di Amministrazione della Fondazione FASI stessa, Il Sig. Calvo lascia la carica di Direttore Generale della DGAIA. Gli educatori che hanno lavorato alla FASI e tanti altri che conoscono il progetto Case dei Bambini sanno che il signor Calvo è stato ed è uno dei grandi promotori e gestori, dai suoi inizi ai giorni nostri (da dove è in ferie) di questo progetto costellato di presunte irregolarità, come dimostrato dal prestigioso gruppo di giornalisti Ramon Barnils nell'articolo pubblicato su: http://www.media.cat/2017/06/ , dove viene condotto uno studio rigoroso, ed è avvalorato come questa fondazione paghi affitti esorbitanti, cinque volte superiori al prezzo di mercato, ad una società immobiliare che fa capo alla stessa Fondazione FASI. In altre parole, si paga affitti gonfiati con denaro pubblico, essendo una società a scopo di lucro, mentre la Fasi taglia i soldi per i bambini a rischio, le loro famiglie e gli educatori sociali che vi lavorano. Per noi, questa è una pratica perversa e spregevole: dove gli affari si fanno con il dolore di uno dei gruppi più deboli della nostra società: infanzia a rischio.

Articolo completo sul sito di CGT Catalunya

Jun 092017
 

La DGAIA maltratta e il quadro del Sig. Riccardo Calvo

TRATTAMENTI, Accoltellamento, PORTE GIREVOLI, E NUOVI PREMI PER IL VALORE DI 98 MILIONI DI € A VANTAGGIO DEL CONGLOMERATO IMPRENDITORIALE LEGATO AL SIG. RICARD CALVO (DIRETTORE GENERALE DELLA DGAIA). FINO ALLA CADUTA DELL'AVS. BASSA DOBBIAMO SOPPORTARE TANTA INCOMPETENZA?

Recentemente abbiamo potuto leggere sulla stampa la notizia che, Purtroppo, confermano tutto ciò che abbiamo riferito dal Settore Sociale della CGT riguardo alla preoccupante situazione nei centri per minori sotto la supervisione della Generalitat: “Spari in aria della polizia in un centro per minorenni vigilato dalla Generalitat”, “L’acciarino nei centri minorili”, "Un minore sotto tutela, accoltellato in mezzo alla strada a Barcellona", "Il direttore del Piccolo Principe ha avuto uno stipendio che raddoppia quello previsto dall'accordo", "La DGAIA afferma di non controllare i salari, né i soldi (che negli ultimi premi arrivano fino a 5.457 € al mese e per bambino) donati a fondazioni private che gestiscono centri per l'infanzia, anche se sono soldi pubblici". "Le fondazioni del terzo settore pagano affitti esorbitanti alle imprese a cui partecipano".

recentemente, presso il CRAE Can Rubió, un minore squilibrato ha usato un'ascia per attaccare altri bambini e insegnanti, e c'è voluto l'intervento della polizia locale e degli agenti antisommossa di Mossos che hanno dovuto sparare colpi in aria per dissuadere il minore e impossessarsi della sua arma. Questo adolescente rimane nello stesso centro dopo il grave incidente. Al CRAE Sant Andreu, un minore è entrato dalle finestre affacciate sulla strada con un grosso machete dopo aver minacciato di morte alcuni insegnanti. Un'arma su cui sono intervenuti gli educatori grazie all'avvertimento di altri adolescenti. Il giorno dopo è dovuta intervenire la polizia perché questo minore voleva portare un rasoio nel Centro. Tutto questo mentre continuava a minacciare gli insegnanti davanti alla polizia. Un adolescente affetto da una grave malattia mentale che ha più volte minacciato sia i bambini che gli educatori dello stesso CRAE, ma che nonostante questi gravi episodi è ancora al centro; mettendo a rischio la loro integrità fisica, così come quello degli altri figli unici 8 anni, e quello degli educatori/rs. (Dati dal sito web degli appalti pubblici della Generalitat de Catalunya e del Dipartimento del Lavoro, Affari sociali e famiglia).

Queste notizie sono la parte più visibile di un sistema di protezione dell’infanzia che rivittimizza i bambini e, lungi dal proteggerli, li sottopone ad abusi istituzionali.

Articolo completo sul sito di CGT Catalunya

febbraio 232017
 

Foto La DirectaLos compañeros y compañeras de CGT Sector Social denuncian la opacidad y carencia de control público en los centros de menores gestionados por grupos privados.

El aumento de incidentes y la degradación de condiciones está relacionado con el proceso de privatización que ha hecho que el 80% de las plazas actuales estén gestionadas por grupos privados.

Artículo completo: il diretto

Comunicato CGT Settore Sociale:
DGAIA i infància en risc, maltractament institucional i portes giratòries

ragnatela: CGT Sector Social (insegnamento)
Facebook: CGT Sector Social
cinguettio: @sectorsocialcgt

 

novembre 242016
 

cgt-settore-socialeCONCENTRACIÓ EN EL PALAU ROBERT (Passeig de Gracia 107) GIOVEDÌ 24 DE NOVEMBRE a les 9 DEL MATÍ

En defensa d’un servei públic i de qualitat per a la infància en perill d’exclusió social

No a la disminució de 528.000€ d’euros per part de la Generalitat

Aquesta concentració es convoca en defensa d’un servei públic i de qualitat per a famílies en risc d’exclusió social. La Generalitat pretén disminuir la partida pressupostària que es destina en l’actualitat de 472.000€ per cada “Casa d’Infants” i que passaria a ser de 424.000 Euros, la qual cosa suposa una baixada total de 48.000 Euros a cada casa, i una retallada pressupostària total de 528.000 Euros, la qual cosa provocarà una disminució en els menors atesos i del treballadors a cada centre, quan és un servei que en algunes casa hi ha llista d’espera.

L’objectiu principal del servei és donar a les famílies el suport necessari que eviti la separació dels fills i filles i/o la possibilitat del retorn a casa dels menors institucionalitzats.

Si uns diners estan ben destinats, aquests són els que es dediquen a la prevenció, i més si és per a menors d’entre 3 io 18 anys i les seves famílies, que per diferents motius socio-econòmics i/o familiars, es veuen desbordats per situacions que requereixen una intervenció especialitzada.

El projecte de “Cases d’Infants”, és gestionat per FASI (Fundacio Acció Social i Infància), una entitat sense ànim de lucre, els mitjans econòmics de la qual provenen de la Direcció General d’Atenció a la Infància i l’Adolescència (DGAIA), organisme que supervisa i avalua el projecte i que recentment ha anunciat la retallada pressupostària. Aquesta retallada, serà executat per l’entitat privada FASI, amb el que comportarà una reestructuració profunda del servei.

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