I prossimi bilanci per l’istruzione includeranno alcune delle richieste minime che abbiamo richiesto negli ultimi mesi. Da CGT Ensenyament siamo convinti che questi miglioramenti, anche se insufficiente, sono stati il risultato dell’organizzazione e della mobilitazione degli insegnanti e che devono rappresentare un punto di svolta e l’inizio dell’inversione di tutti i tagli che ancora stiamo subendo.
Invertiamo i tagli combattendo!
Dibattito nei centri su un momento chiave
Fin dall’inizio dell’anno accademico in corso, abbiamo spiegato che questi mesi potrebbero essere molto importanti per iniziare a invertire i tagli che l’istruzione pubblica subisce da anni. L'approvazione dei bilanci, con un governo senza maggioranza assoluta che possa imporli e con l’attuale situazione politica in Catalogna, ci ha dato reali possibilità di realizzare le nostre richieste. Sulla base di questa analisi e del dialogo con i nostri colleghi su quali fossero i tagli che colpivano maggiormente i centri, abbiamo concordato una piattaforma che esigesse dei minimi accettabili per esigere che siano incorporati integralmente nei bilanci annuali della Generalitat 2017.
Abbiamo anche detto che per realizzare queste richieste sarebbe necessario un processo di mobilitazione forte, che prevedevano indizioni di sciopero con prospettiva di continuità e non indette dai vertici sindacali, ma dal dibattito nei centri con gli insegnanti. In questo modo, dalla CGT abbiamo proposto al resto dei sindacati di avviare un processo di colloqui-assemblee nei centri per spiegare l'importanza del momento e discutere la possibilità di scioperare durante la discussione sul bilancio per raggiungere la piattaforma minima concordata.
Il/i dato/i del vaga: due modalità di azione sindacale
Dal mese di ottobre alla fine di dicembre abbiamo tenuto colloqui-assemblee in centinaia di centri convocati da tutti i sindacati. Dobbiamo dire che non tutti i sindacati li hanno promossi allo stesso modo. Nonostante questo e la partecipazione irregolare degli insegnanti, abbiamo potuto confrontarci con molti colleghi, buona parte dei quali hanno visto il importanza del momento ed erano disposti ad andare al posto vacante influenzare i bilanci.
La discrepanza e la fine del processo unitario sono arrivate al momento di decidere quando indire lo/gli sciopero/i. I sindacati del tavolo settoriale (SEI, COO, UGT iASPEPC·SPS), alcuni di loro sono riluttanti a indire uno sciopero, ritengono che si debba indire uno sciopero di un giorno 9 di febbraio coincidente con la data prevista di approvazione dei Bilanci. Dalla CGT abbiamo ritenuto che questa data non rispondesse a due elementi che le persone ritenevano essenziali nei centri: lo sciopero doveva svolgersi mentre si discutevano i bilanci e quando si poteva ancora influenzare le decisioni e non doveva essere l'ennesimo sciopero di un giorno per esprimere il rifiuto di ciò che era già stato deciso, doveva piuttosto avere prospettive di continuità nell'elaborazione dei bilanci. La nostra proposta era di farlo coincidere con il dibattito sul bilancio dell'istruzione 18 gennaio, quando le voci economiche potevano ancora essere modificate, ma eravamo pronti a convocarlo nell'ultima settimana di gennaio, come avevamo già concordato in un'assemblea degli iscritti alla CGT e seguendo il criterio di cercare di essere unitari. Secondo le scadenze previste, il giorno 28 a gennaio il CUP-CC ha deciso se votare a favore dei bilanci e della giornata 1 A febbraio la commissione economica ha presentato la proposta finale, pertanto, da queste date, la possibilità di ottenere eventuali modifiche ai budget potrebbe essere significativamente ridotta. Alla fine i sindacati del Tavolo non ci hanno accettato nella chiamata 9F se avessimo mantenuto la proposta di sciopero 18G.
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